Quando si parla di caldaia autonoma, si tratta di un apparecchio che serve per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento di un unico appartamento. In questo caso, la caldaia è di proprietà del singolo che deve preoccuparsene, chiamando con regolarità il tecnico, sia esso il proprietario della casa o solo l’inquilino deve adempiere a questo suo compito. La caldaia può essere messa anche proprio all’interno dell’appartamento. La caldaia autonoma ha diversi vantaggi poiché si può accendere quando si vuole senza dover sottostare a fasce orarie o altro. La lettura dei consumi è chiara: in bolletta è conteggiato il consumo che il singolo fa sulla sua caldaia perciò non vi son problemi. In merito all’assistenza e manutenzione, si deve però considerare che i costi sono tutti a carico del singolo che perciò ha un grande sborso.
La caldaia centralizzata
Esiste un’altra tipologia per la caldaia, cioè di tipo centralizzata. In questo caso, la caldaia si occupa della produzione di acqua calda e del riscaldamento di tutti gli appartamenti di un unico stabile. La caldaia non è di proprietà di nessuno e chi se ne occupa è l’amministratore di condominio che ha il compito di chiamare il tecnico ogni volta che dovesse rivelarsi necessario. Per accendere i termosifoni, si deve però aspettare la fascia oraria perché non vi è la massima libertà. Inoltre, potrebbero esserci dei problemi perché il consumo registrato dalla caldaia è totale e dividere l’importo della bolletta in modo preciso in base a quanto ogni famiglia ha consumato, non è facile. Per ora, di tiene conto del numero di componenti me per fortuna è diventato obbligatorio installare un apparecchio che legga il consumo del singolo. Vi è però un vantaggio che deve essere sottolineato: il costo relativo ai controlli del tecnico sono divisi tra tutti i condomini, i quali hanno un grande risparmio.
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