firma-elettronica-avanzataNell’ambito del processo continuo di digitalizzazione a cui siamo costantemente sottoposti, ogni giorno è necessario imparare qualcosa di nuovo. Oggi ci siamo imbattuti nella Firma elettronica avanzata, altrimenti detta FEA. Ecco di cosa si tratta e perché è utile usarla.

Per facilitare la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, è stata introdotta la Firma elettronica avanzata. Si tratta semplicemente della sottoscrizione virtuale dei documenti, in vigore dal 2013. Sono stati necessari ben tre anni per adeguare la disciplina, regolamentata già dal 2010 decreto 235/2010. Con la FEA, qualsiasi tipologia di documento avrà valore legale, equiparandosi in sostanza a quello cartaceo.

Ancora oggi, molti documenti da inviare alla Pubblica Amministrazione nascono in formato elettronico, ma poi devono essere firmati a mano; di conseguenza vanno stampati e, successivamente, scannerizzati e inviati via mail. Un dispendio di tempo, carta e risorse.

Si capisce bene, dunque, come la firma elettronica avanzata renda più snelle le comunicazioni. Nel 2013 dunque tutti i documenti informatici sono stati equiparati ai documenti cartacei anche sotto il profilo della validità legale fino alla querela di falso.

Le firme elettroniche si dividono in due tipi: firma elettronica e firma elettronica avanzata. La prima è costituita per esempio dal pin del bancomat o dal login della nostra casella di posta elettronica. La firma elettronica avanzata, invece, identifica e garantisce la connessione univoca tra il firmatario e il documento, ed è quindi sicura.

Con la Firma elettronica avanzata si possono firmare tutti gli atti ad esclusione dei contratti relativi a beni immobili (per questi, è necessaria la firma elettronica qualificata o la firma digitale, che costituiscono un’altra tipologia di firma elettronica). La Firma elettronica avanzata ha un alto livello di sicurezza e garantisce la validità legale del documento stesso che si sta firmando.

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