Oggi parliamo dei pro e dei contro attinenti ai prestiti INPDAP. Questi finanziamenti sono divisi in piccoli prestiti personali e prestiti pluriennali, quest’ultimi a loro volta suddivisi in diretti o garantiti. Le persone che possono fare richiesta devono aver lavorato e raggiunto la pensione con qualunque tipo di lavoro statale. Sono concessi anche ai dipendenti con contratto indeterminato o determinato.  In quest’ultimo caso basta che le rate siano saldate prima della fine del contratto. Ricordiamo che le domande sono sempre accettate da coloro che operano nel settore statale. I prestiti possono essere finanziati dall’INPS o da istituti di credito. Iniziamo subito con i vantaggi dei prestiti INPDAP.

 

Vantaggi di un prestito dall’INPS

I vantaggi inerenti a questo genere di prestiti sono presenti e non da sottovalutare. Come prima cosa sono erogabili solamente a pensionati o dipendenti statali. Inoltre il TAN (tassi d’interesse) sono più bassi rispetto a quelli dei prestiti personali che vengono forniti da finanziarie e banche. Naturalmente i finanziamenti sono sempre approvati. Dunque in poco tempo sul conto corrente vengono erogati i soldi richiesti. Non è richiesto il motivo del prestito, fattore che spesso incide sull’esito del finanziamento. Le rate da sostenere nella maggior parte dei casi non superano il 20% della retribuzione. Da considerare che le rate sono prelevate dalla busta paga.

 

Contro del prestito INPDAP

Il prestito INPDAP non è esente da alcuni difetti. Scoprendo quali sono, iniziamo dal dire che il prestito è piccolo vista la durata che non supera gli 8 mesi. Dunque da 1 a 8 rate e non di più. Consecutivamente se il finanziamento è breve anche la cifra erogata non è alta. I servizi aggiuntivi non sono disponibili inoltre. Quindi l’importo non può essere soggetto a modifiche così come la rata deve essere pagata subito e non spostata. Non sono esenti i ritardi per quanto riguarda la domanda sul finanziamento.

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