Che cos’è il prestito cambializzato? Quando conviene chiederlo? E quali vantaggi offre rispetto alle altre forme di credito? È probabile che, se state pensando di far ricorso a una soluzione di questo tipo, avete bisogno di qualcuno che riesca a rispondere a queste e ad altre simili domande. Vi potreste rivolgere, in questo caso, a un esperto del settore o a un consulente. Per fortuna, però, oggi ci sono tanti siti web, affidabili e gestiti da professionisti, che permettono a chiunque di avere a portata di click tutte le informazioni di cui ha bisogno prima di chiedere un prestito con cambiali.

 

Come (e dove) informarsi prima di chiedere il prestito cambializzato

Una forma di prestito che – è il caso di dirlo – non è più oggi così infrequente: per quanto si tratti, nell’immaginario, di uno strumento un po’ antiquato, infatti, il prestito cambializzato è una soluzione conveniente in numerosi casi. Basti pensare, per esempio, al caso in cui non si abbia una busta paga o non si riesca a dimostrare quel reddito “fisso” indispensabile per accedere ad altre tipologie di prestito: un credito cambiario è un’ottima soluzione in un quadro simile o persino quando si hanno problemi di insolvenza o si è stati bollati cattivi pagatori. Lo è in virtù della sua stessa natura: le cambiali, infatti, sono uno strumento antichissimo che rappresenta un obbligazione in capo a chi le firma. Nel prestito cambializzato, insomma, esse fungono sia da titolo di credito, che da garanzia e strumento di pagamento: la banca, l’istituto di credito, il soggetto privato che ha concesso il prestito, in altre parole, trova nella cambiale non solo lo strumento pratico di restituzione delle rate, ma anche il mezzo con cui rivendicare il credito in caso di insolvenza. Certo, esistono diversi tipi di cambiali, ognuna con le sue specificità, per questo prima di richiedere un prestito di questo tipo sarebbe opportuno consultare una guida al finanziamento con cambiali. Più in generale, però, si dovrebbe tenere conto che il prestito cambializzato è una misura “d’emergenza”, da scartare quando si può ricorrere alle altre, per via delle condizioni non del tutto favorevoli.

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