Tra le tradizioni gastronomiche italiane nel contesto della pasticceria, uno dei prodotti più significativi è il pampepato ferrarese, un dolce originario proprio di questa città, che nel corso del tempo ha subito poche variazioni e che si riferisce ad una lunga tradizione locale. La preparazione del pampepato è relativamente semplice, inoltre, anche gli ingredienti sono abbastanza facili da reperire: il dolce contiene infatti cacao, miele, mandorle, cacao e alcune spezie, tra cui cannella e chodi di garofano.

 

In base alla tradizione e alle leggende locali, questo dolce ferrarese sembra sia stato ideato nel Seicento dalle monache risiedenti nel convento Corpus Domini di Ferrara, basandosi su una ricetta di origini molto antiche, al fine di ottenere un dolce dal gusto particolare grazie alla presenza del cacao, un ingrediente che all’epoca iniziava a diffondersi in tutta Europa.

 

Anche il nome del dolce, pampepato, ha un significato ben preciso. Infatti, non si riferisce alle spezie che compaiono tra gli ingredienti: sembrerebbe invece che l’idea fosse quella di dedicarlo al Papam e che il nome originale del prodotto fosse Pan del Papa, modificatosi successivamente in pampepato, soprattutto nel linguaggio popolare. Ancora oggi, la tradizione vuole che il pampepato venga preparato soprattutto in occasione delle festività e delle ricorrenze importanti.

 

Gli ingredienti e l’aspetto del pampepato ferrarese

 

Il primo aspetto che distingue il pampepato è l’aroma molto intenso, dovuto alla presenza delle spezie che, come si è detto, sono in prevalenza chiodi di garofano e cannella, ma possono variare in base alle usanze locali. Il cioccolato è un ingrediente fondamentale, infatti, la copertura di cioccolato, oltre a definire il gusto del dolce, aveva la funzione specifica di permetterne una lunga conservazione.

 

Dalla città di Ferrara, nel corso del tempo, il pampepato si è diffuso in tutto il centro Italia, con alcune varianti locali: ad esempio l’aggiunta di pinoli, noci o nocciole alle mandorle tradizionali, oppure la presenza di scorze di arancio o di vino liquoroso dolce. La tipica forma del pampepato, a cupola, è rimasta praticamente invariata, il dolce si offre spesso come dessert a fine pranzo e può essere accompagnato da vino dolce, è d’uso presentarlo già tagliato, in maniera tale che ognuno possa servirsi liberamente.

 

Il gusto del cioccolato unito alle spezie è molto particolare, ed è gradito a tutti. Una tradizione ancora osservata è quello di servire questo dolce al pranzo di Natale, nella città di Ferrara è possibile trovarlo sempre, sia al ristorante che nelle pasticcerie e gastronomie.

 

Per gustare un pampepato tradizionale, squisito e aromatico, è importante acquistarlo presso un laboratorio artigianale che conosca bene le tradizioni gastronomiche ferraresi. Una caratteristica di questo dolce è quella di conservarsi molto a lungo, grazie alla copertura in cioccolato e agli ingredienti, per questo è ideale da portare con sé nelle gite e nelle passeggiate. Si consiglia di accompagnarlo con un vino dolce locale, anche se il cioccolato e il miele lo rendono ideale anche da servire a fine pranzo con il caffè.

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