Riqualificazione energetica
Da un po’ di anni si parla sempre più spesso di riqualificazione energetica, ma che vantaggi offre realmente?
Il primo è un sensibile diminuzione dei consumi energici, riscontrabile facilmente in bolletta, secondo il valore dell’immobile si accresce da un punto di vista commerciale, diventa quindi anche un investimento economico, terzo lo Stato rimborsa in dieci anni il 65% dell’intero importo, ultimo ma non meno importante migliora il benessere abitativo e riduce l’inquinamento nell’aria.
Lo scopo principale che spinge sempre più persone ad affrontare lavori di ristrutturazione o di ammodernamento è che nel tempo si migliora l’efficienza ottimizzando le risorse di energia, si contengono i consumi e soprattutto si riducono le emissioni di fattori inquinanti.
La riqualificazione energetica può essere applicata a qualsiasi tipo di immobile già esistente a prescindere dalla categoria catastale di appartenenza, comprende sia gli edifici a destinazione abitativa che le pertinenze, come garage, box o tettoie, come anche per i locali ad uso commerciale o industriale.
Unica esclusione per gli immobili in costruzione, visto il vigente obbligo di costruire secondo i requisiti previsti dal risparmio energetico
Tutti coloro che affrontano le spese di riqualificazione hanno il diritto di recuperare una parte del costo sostenuto, tramite delle detrazioni statali che vanno dal 50 al 65%, in detrazione dall’Irpef nella dichiarazione dei redditi, con 10 rate annuali o dell’Ires qualora si tratti di una società di capitali.
Tra le persone fisiche la precedente percentuale spetta al soggetto che ha materialmente sostenuto la spesa, che non deve essere necessariamente il proprietario dell’immobile.
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