Quando è meglio andare da uno psicologo?

Vivere serenamente ogni giorno è il sogno di tutti, ma nella vita si possono verificare dei momenti difficili, come la perdita del lavoro, la dipartita di una persona cara, la fine di un grande amore e tanto altro.

Non sempre ognuno di noi trova in se la forza di non abbattersi, spesso si viene sopraffatti da un senso di solitudine e di malinconia, difficili entrambi da scrollare dalle spalle, prendersi cura della propria salute psicologica al pari di quella fisica, è l’unico modo per non pregiudicare la qualità della vita.

Spesso il disagio che si prova genera un senso di inadeguatezza, di imbarazzo se non addirittura di vergogna,  questo malessere che non si riesce a spiegare neanche alle persone più vicine, può condizionare non solo i rapporti sociali, ma soprattutto la vita di tutti i giorni, un modo per alleviarlo e quello di lasciarsi seguire da un buon psicologo.

La figura dello psicologo viene spesso associata, in maniera erronea a quella dello strizza cervelli, ragion per cui molte persone sono restie a consultarlo, al contrario proprio perché è una persona al di fuori della cerchia di amici e di parenti, è in grado di analizzare i diversi problemi in maniera oggettiva.

Il dolore, la tristezza, la rabbia sono delle emozioni che si provano del tutto normali, ma diventano pericolose quando interferiscono per molto tempo,  a volte mesi se non anni, nella vita di tutti i giorni.

Un trauma recente, un abuso subito in età infantile, una violenza sessuale, la perdita improvvisa di una persona cara, l’abuso di alcol o droga, possono mandare in tilt qualsiasi persona, sono queste delle situazioni dalle quali è difficile uscirne da soli, per facilitare il processo di guarigione, i consigli di un esperto degli stati d’animo, possono essere davvero utili.